Lo sport può creare speranza

dove prima c'era solo

disperazione. È più potente

dei governi per abbattere

le barriere del razzismo.

Lo sport è capace

di cambiare il mondo.

 Nelson Mandela

 

 

 Non crediate a quelli che

vi dicono che il mondo si

divide tra vincenti e

perdenti, perché il mondo

si divide soprattutto tra

brave e cattive persone,

questa è la divisione

più importante.

Poi tra le cattive persone

ci sono anche dei vincenti,

purtroppo, e tra le brave

persone, purtroppo, ci

sono anche dei perdenti.

 J. Velasco  

 

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"FIUME SAND CREEK" di Fabrizio De Andrè

 

Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura 
sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura 
fu un generale di vent'anni 
occhi turchini e giacca uguale 
fu un generale di vent'anni 
figlio d'un temporale

c'è un dollaro d'argento sul fondo del Sand Creek.

 

I nostri guerrieri troppo lontani sulla pista del bisonte 
e quella musica distante diventò sempre più forte 
chiusi gli occhi per tre volte 
mi ritrovai ancora lì 
chiesi a mio nonno è solo un sogno 
mio nonno disse sì 

a volte i pesci cantano sul fondo del Sand Creek.

 

Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso 
il lampo in un orecchio nell'altro il paradiso 
le lacrime più piccole 
le lacrime più grosse 
quando l'albero della neve 
fiorì di stelle rosse 

ora i bambini dormono nel letto del Sand Creek.

 

Quando il sole alzò la testa tra le spalle della notte 
c'erano solo cani e fumo e tende capovolte 
tirai una freccia in cielo 
per farlo respirare 
tirai una freccia al vento 
per farlo sanguinare

la terza freccia cercala sul fondo del Sand Creek.

 

Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura 
sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura 
fu un generale di vent'anni 
occhi turchini e giacca uguale 
fu un generale di vent'anni 
figlio d'un temporale

ora i bambini dormono sul fondo del Sand Creek.

 

il massacro del SAND CREEK

     Nel 1851 gli Stati Uniti ed i rappresentanti delle tribù dei Sioux, Cheyenne, Arapaho, Crow, Shoshone ed altre, firmarono un importante trattato. Nel trattato di Fort Laramie il governo degli Stati Uniti riconosceva agli Indiani il possesso delle regioni delle Grandi Pianure (la gran parte dei territori da loro abitati) "fintanto che l' acqua scorri e le aquile volino". Inoltre gli Indiani permettevano il passaggio dei coloni lungo la pista dell' Oregon ed in cambio il governo prometteva una sovvenzione annua di 50.000 dollari per 50 anni. Gli Indiani avrebbero anche permesso che alcune strade e dei forti venissero costruiti nei loro territori.

 

     Più tardi il congresso, unilateralmente, tagliò gli stanziamenti a dieci anni e comunque diverse tribù non ricevettero mai le forniture promesse come pagamento. Ma tra il 1850 ed il 1860 le Montagne Rocciose del Kansas e del Colorado furono meta di una corsa all'oro che portò un'ondata di coloni ad insediarsi tra le montagne e  le circostanti colline.

 

     L'immigrazione improvvisa generò scontri con le tribù Cheyenne e Arapaho che vivevano nell' area ed infine sfociò nel 1964 nella guerra del Colorado. Il governatore del territorio (non  ancora  stato) del Colorado decise di mettere a capo della milizia locale il colonnello John Chivington, al fine di liberarsi definitivamente del "problema" degli Indiani. Chivington  cavalcò il malcontento della gente contro i governanti e contro coloro che sostenevano le necessità della pace con i Cheyenne. Nell'agosto 1864 a Denver dichiarò pubblicamente che "... i Cheyenne dovranno essere completamente rinchiusi o eliminati prima che se ne stiano calmi. Io dico che se uno di loro viene catturato nelle vostre vicinanze, la cosa migliore da fare è ucciderlo."

 

     Un mese più tardi,  espresse il suo parere sulla possibilità di fare un trattato con i nativi: "Semplicemente non è possibile per loro obbedire o anche solo comprendere qualunque trattato; io sono assolutamente convinto che la sola strada che abbiamo per avere la pace in Colorado sia di ucciderli tutti."

 

     "I want you to kill and scalp all, little and big... nits make lice". (Voglio che li uccidiate e li scalpiate tutti , adulti e bambini... le uova fanno i pidocchi). Questo  era l'applaudito slogan di Chivington e la frase divenne il motto del suo reggimento. Alcuni mesi più tardi, Chivington mantenne la sua promessa di sterminio.

 

     Nelle prime ore del mattino del 29 novembre 1864,  guidò un reggimento di "Volontari del Colorado" verso la riserva Cheyenne di Sand Creek dove era accampata la tribù capeggiata da Black Kettle (Pentola Nera) un capo Cheyenne ben noto per la sua condotta pacifica. Gli ufficiali dell'esercito federale avevano promesso a Pentola Nera che non avrebbe avuto noie se si fosse ritirato nella riserva: cosa che il capo indiano aveva fatto. Inoltre sulla capanna di Pentola Nera era bene in mostra la bandiera americana ed una bandiera bianca.

 

     Ciononostante,  Chivington ordinò l'attacco sul tranquillo villaggio inerme. La maggior parte dei guerrieri si trovava diversi chilometri a est a cacciare il bisonte per i bisogni dell'accampamento. Dopo alcune ore i "Colorado volunteers" avevano perduto soli nove uomini mentre circa 200 Cheyenne, la maggior parte dei quali donne e bambini, erano stati massacrati. Dopo la carneficina  i volontari del Colorado scalparono i corpi e operarono mutilazioni sugli organi sessuali che poi esposero come trofei al loro trionfale ritorno in Denver.

 

     Robert Bent, impiegato alla riserva, fu testimone dell'attacco che così descrisse: "...(vidi) sventolare la bandiera americana e udii Pentola Nera che diceva agli indiani di stare intorno alla bandiera e lì si accalcarono disordinatamente: uomini, donne e bambini. Questo accadde quando eravamo a meno dì 50 metri dagli Indiani. Vidi anche sventolare una bandiera bianca. Queste bandiere erano in una posizione così in vista che essi devono averle viste. Quando le truppe spararono, gli indiani scapparono, alcuni uomini corsero nelle loro tende, forse a prendere le armi... Penso che vi fossero seicento indiani in tutto. Ritengo che vi fossero trentacinque guerrieri e alcuni vecchi, circa sessanta in tutto... il resto degli uomini era lontano dal campo, a caccia... Dopo l'inizio della sparatoria i guerrieri misero insieme le donne e i bambini e li circondarono per proteggerli. Vidi cinque squaws nascoste dietro un cumulo di sabbia. Quando le truppe avanzarono verso di loro, scapparono fuori e mostrarono le loro persone perché i soldati capissero che erano donne e chiesero pietà, ma i soldati le fucilarono tutte. Vidi una squaw a terra con un gamba colpita da un proiettile; un soldato le si avvicinò con la sciabola sguainata; quando la donna alzò un braccio per proteggersi, egli la colpì, mutilandola; la squaw si rotolò per terra e quando alzò l'altro braccio, il soldato la colpì nuovamente e le mutilò anche quello. Poi la abbandonò senza ucciderla. Sembrava una carneficina indiscriminata di uomini, donne e bambini. Vi erano circa trenta o quaranta squaws che si erano messe al riparo in un anfratto; mandarono fuori una bambina di sei anni con una bandiera bianca attaccata a un bastoncino; riuscì a fare solo pochi passi e cadde fulminata da una fucilata. Tutte le squaws rifugiatesi in quell'anfratto furono poi uccise. Le squaws non opposero resistenza. Tutti i morti che vidi erano scotennati. Scorsi una squaw sventrata con un feto, credo, accanto. Il capitano Soule mi confermò la cosa. Vidi il corpo di Antilope Bianca privo degli organi sessuali e udii un soldato dire che voleva farne una borsa per il tabacco. Vidi una squaw i cui organi genitali erano stati tagliati... Vidi una bambina di circa cinque anni che si era nascosta nella sabbia; due soldati la scoprirono, estrassero le pistole e le spararono e poi la tirarono fuori dalla sabbia trascinandola per un braccio. Vidi un certo numero di neonati uccisi con le loro madri. "

 

     Uno dei capitani, Silas Soule, rifiutò di obbedire all'ordine di Chivington di attaccare il pacifico accampamento di Sand Creek ed ordinò ai suoi uomini di trattenere il fuoco. Qualche tempo più tardi anche a causa delle rivelazioni di Soule, Chivington fu sottoposto a processo per la strage: non solo Soule, ma anche gli impiegati bianchi che lavoravano alla riserva di Sand Creek e che, impotenti, avevano assistito al massacro, testimoniarono contro  Chivington. Il processo riguardò sia le efferateze commesse sia il fatto che era stato attaccato proprio un accampamento di indiani notoriamente non ostili e che anzi si erano portati in quella zona proprio in ossequio agli ordini del governo.

 

     Chivington fu condannato ma immediatamente amnistiato e dichiarato non punibile. Il capitano Soule fu più tardi assassinato da un soldato che era stato sotto il comando di Chivington a Sand Creek.

 

     Il capo Pentola Nera e diverse centinaia di indiani sfuggirono al massacro e riuscirono a raggiungere i guerrieri della tribù che erano a decine di chilometri di distanza sul sentiero di caccia. Pentola Nera venne ucciso quattro anni dopo dal generale Custer.