Lo sport può creare speranza

dove prima c'era solo

disperazione. È più potente

dei governi per abbattere

le barriere del razzismo.

Lo sport è capace

di cambiare il mondo.

 Nelson Mandela

 

 

 Non crediate a quelli che

vi dicono che il mondo si

divide tra vincenti e

perdenti, perché il mondo

si divide soprattutto tra

brave e cattive persone,

questa è la divisione

più importante.

Poi tra le cattive persone

ci sono anche dei vincenti,

purtroppo, e tra le brave

persone, purtroppo, ci

sono anche dei perdenti.

 J. Velasco  

 

scrivi

 

 

il DREAM TEAM

Michael Jordan, Larry Bird, Magic Johnson, Chris Mullin, Clyde Drexler,

John Stockton, Scottie Pippen, Christian Laettner, Patrick Ewing,

David Robinson, Karl Malone, Charles Barkley

 

     Questi sono stati i componenti del primo e unico vero "Dream Team" della storia del basket: la Squadra dei Sogni.

 

     Questa squadra fu scelta e schierata dagli Stati Uniti per le Olimpiadi di Barcelona 1992. Per la prima volta nella storia la FIBA e il Comitato Olimpico aprirono le porte ai professionisti e così gli States decisero di attingere direttamente dall’NBA.

 

     Fino a quella magica Olimpiade, gli Stati Uniti avevano sempre schierato le migliori stelle collegiali ma dopo aver perso per la seconda volta una finale olimpica, iniziarono a rendersi conto che il livello di gioco generale si era alzato e che si dovevano schierare i migliori in assoluto.

 

     L’antefatto è semplice: alle precedenti Olimpiadi di Seoul 1988, gli Stati Uniti erano stati battuti in semifinale dall’Unione Sovietica. Cosa che già era avvenuta nel 1972 alle Olimpiadi di Monaco di Baviera, dove di nuovo l'Unione Sovietica aveva vinto l’oro infliggendo la prima sconfitta in 64 partite olimpiche alla rappresentativa a stelle e strisce in uno dei finali più controversi della storia della pallacanestro.

 

     Il momento era arrivato e così per la prima volta nella storia le stelle dell’Nba approdarono ad un’Olimpiade.

 

     Era l’estate del 1992 e Barcelona era una città viva, misteriosa e magica. L’arrivo del Dream Team elettrizzò tutti: pubblico, giornalisti e gli stessi atleti del villaggio olimpico, chiunque andava alla ricerca di un autografo, una foto, ogni membro della squadra era celebrato come una star, tutti erano in fibrillazione, tutti aspettavano il Dream Team, tutti volevano guardare quest’evento, erano un fenomeno sportivo e sociale, riuscirono nell’impresa di allargare la passione per il basket a livelli mai visti fino ad allora, erano la vera e propria attrazione dei Giochi.

 

     Nessuno era in grado di tenere testa a quei ragazzi, nessuno poteva minimamente avvicinare il livello di gioco, la tecnica, la forza e l’intelligenza tattica che questa squadra era in grado di esprimere. Fu una marcia trionfale: cominciarono con un pesantissimo +68 contro l’Angola e, giorno dopo giorno, stesero con irrisoria facilità tutte le avversarie: Croazia +33, Germania +43, Brasile +44, Spagna +41, Portorico +38 nei quarti di finale, Lituania in semifinale +51, e ancora Croazia, per vincere l’oro. Fu la partita, per dire, più “combattuta”: 117-85, +32.

 

     Questa squadra rimarrà per sempre nella memoria degli appassionati di pallacanestro come la squadra più forte di tutti i tempi, un fenomeno praticamente irripetibile.